Belluno,
31 marzo [mano diversa, a matita: 1902]
Caro Gino,
Eccoti la lettera pel
Sonnino.
Non importa che ti raccomandi che
essendo egli in alto, ed essendo molto
occupato, tu cerchi di dargli il meno
incomodo possibile, e di presentarti
a lui con rispetto. Parlagli però con
franchezza e con libertà, dicendogli le
tue intenzioni e le tue speranze. Non
ti scoraggiare se troverai degli ostacoli,
e ne troverai. Sarà difficile che tu
possa ora trovare una rubrica indi-
viduale (è quello che occorre) pel giornale
d'Italia. I giornalisti sono gelosi,
e un direttore o proprietario di giornale
deve avere dei delicati riguardi per non
destare tali gelosie ne' suoi collaboratori
ordinari, i quali non sono nel giornale
d'Italia, per la parte letteraria,
l'Oliva, il Checchi, il Torre e altri.
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Redattore letterario, con guadagno che
basti alla vita, in un giornale poli-
tico, non è facile ora subito, alla
tua giovane età. Pensa anche che
tu entri in una via dove
il canagliume è grande, e l'indi-
pendenza, a cui tu aspiri, assai
dubbia. Speriamo, e io ti auguro
di cuore una pronta riuscita!
L'altra sera ebbi questo
di-
spaccio tuo. "Ben tornato oggi ri-
fiuta anche lui etc etc" mi parve
sibillico, ma poi capii che questi
cretini avevano sbagliato, e doveva
leggersi: "Barbera tornato oggi, etc
Del resto consumatum est: ho
già stretto i patti con Baldini e
Castoldi, patti umilianti: non
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avrò un centesimo, e se vi sarà
guadagno andrà tutto a profitto
loro. Ho proposto una lieve modi-
ficazione al contratto; se non
l'accettano mi scioglierò, e
mi rivolgerò al Voghera o al
Sandron. Al Lapi è inutile.
Abbi giudizio: vai dal
Barzellotti, Via Borgognona,
No 12, otto piano.
Scriverò
ai Maraini che tu sei a
Roma. Salutali, tuo
Mario
P.S. La lettera al Sonnino presentala
chiusa: non
ebbi mai nè
la prima
nè la
seconda
Medusa. Scrivi a Dante
di
mandarmele raccomandate.
Farò i miei
reclami
alla posta.