Mario Pratesi a Caterina Cecchini
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Belluno, 11 ottobre "06.
[mano ignota: 3 1906]
Cara Caterina,
Ho dovuto
ricopiare,
per
qualche trascorso frettoloso di
penna, la lettera mia al Fiorini,
e te ne mando la brutta copia
per accertarti che io ho scritto su-
bito. Speriamo che l'altrui e la
mia raccomandazione valgano
a contentarvi; ne sarei lietissimo.
Quanto a me non ci pensate ché io,
se sarete partite potrò andare
all'albergo. Avrete pensato pe-
raltro che a Roma avrete una
spesa assai superiore per l'allog-
gio. Addio in fretta perché sono
oppresso dal lavoro e dalla fatica:
tanti saluti a Laudomia e alla
mamma. Tu fatti animo e vieti
ogni malinconia, la quale è un lento
veleno che bisogna espellere dell'anima
Tuo
aff.
M.Pratesi