Feltre
30.10.96
Ill.mo Sig. Provveditore,
Ricevo adesso la lettera
Sua. Io non discuto certa-
mente le ragioni che
Ella espone, le quali, dal
punto di vista legale, sono
giustificatissime, qualun-
que possa essere poi il
mio convincimento
sulla opportunità di
questi mezzi indiretti di
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costrizione, sulla loro
efficacia e sulla equità[?]
della loro applicazione
propria al Comune di Lamon.
Ciò che mi ha addolorato
e ha posto me in una
spiacevole condizione è -
permetta ch'io lo dica -
che Ella tutto ciò non mi
abbia detto nettamente
l'altro giorno. Certamen-
te Ella non mi ha
giurato di riproporre la
cosa al Consiglio scolastico.
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Ella me lo ha promesso in
tale modo da lasciare
a me la convinzione
assoluta che Ella lo avrebbe
fatto, tanto che mi
sconsigliò persino di
parlarne al Prefetto,
come cosa superflua,
e mi disse di far fare
nuova domanda al
Comune di Lamon. Questo
certamente Ella lo rammen-
ta. Ora, perchè, allora
questa nuova domanda?
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Certo è che la mala figura
la faccio io, sia verso il
Comune di Lamon, al
quale ho scritto dando le
maggiori speranze, in
base ed in seguito al
colloquio nostro, e
eccitando a rinnovare
la domanda, con nuovi
fastidii; sia verso quei
Consiglieri provinciali
scolastici ai quali
ho parlato dicendo loro
che la cosa sarebbe
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ritornata al
Consiglio e
facendomene
promettere, sul serio,
il voto favorevole.
Con considerazione
me Le professo
Suo.
devmo
Guido
Fusinato