Igino Pratesi al figlio Mario Pratesi
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Carissimo
Figlio
Li=1o=Luglio=1872=
Ti rimetto l'accluso Vaglia di
Lire
Trenta
segnato di No=60= rilasciato in questo giorno a tuo
favore dall'Uffizio di Porta di Siena sù quello di
codesta Città, e ciò pel solito sussidio. Ti prego a
ri-
mettermi la Ricevuta.– E siccome nella tua
Lettera del=16=Giugno ultimo non trovai unita la
Ricevuta del sussidio di Lire Venti che ti rimessi il
15= di detto Mese, così ti prego a rimettermi anche
questa Ricevuta. – E siccome la precitata tua
Lettera del =16=Giugno pare scritta con carattere
chinese per cui la maggior parte di essa non mi
è riescito a leggerla, e dubitando che increscevole
ti sia lo scrivere queste Lettere, così potrai
rimetter-
mi la sola Ricevuta senza scrivere la Lettera.
Per parte dei SSi
Temistocle
ed
Erminia
ti
rendo noto, essere stato fissato il matrimonio del
loro figlio Icilio
con la Giovane Sig:a Eugenia
Cangini
di Volterra appartenente a Famiglia
Nobile ed illustre di quella Città, quale dicesi
che accaderà o agli ultimi d'Ottobre, o ai primi di Nov:e
prossimi.
Il Professore Senesi
[sic]
è guarito, e si trova
ora
in piena ed avanzata convalescenza.
=La Corinna
è giunta ad un punto della sua istru-
zione, che per volergliela continuare come meritereb-
be il suo talento occorrerebbe, che io incontrassi una
spesa, quale con gli aggravi che hò, non mi è
per-
messa. Soltanto potrei soddisfare anche con detta
Figliuola alla pienezza del mio dovere in propo-
sito, quando alcuno di tali aggravi andasse a
cessarmi. Ma se questo non si verifica, quella povera
Figliuola resterà sacrificata agli eventi umani. Io
in conseguenza non ne avrò colpa, perchè nessuno
è
tenuto a fare l'impossibile. Questo hò detto per sem-
plice riflessione, avendo preso il partito di non tacere
nulla ai miei Figli di quello che interessa la Famiglia.
Ricevi i saluti di Casa, e la
mia
Benedizione, e
credimi sempre
Tuo Affmo Padre
Igino
Segue a tergo.
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P.S. Avendo per sistema di preparare per
tempo le Lettere che ti dirigo, attesoche scriva
adagio e con difficoltà, così dopo scritta la
presente, hò avuto la tua Lettera del 30 Giugno
scorso.–Io sono rimasto estatico, tanto mi
ha sorpreso la nuova, che con quella Lettera mi
hai data: hò pianto dalla consolazione...ecco
finalmente un poco di pane anche per te hò
esclamato, ed hò concluso che potrò ora pen-
sare anche alla povera Corinna.
In Famiglia è stata una festa
perchè
non ho potuto trattenermi di annunziare sif-
fatta nuova. Ma fuori non lo dico a nes-
suno fino a tanto che non avrai il Decreto
in tasca. Benedetto dunque il tuo Romanzo,
e le premure del tuo amico1, che hanno fatto
questo miracolo. Ricevi dunque le mie sin-
cere congratulazioni, e quelle di Corinna, e delle
Donne di Casa. E mi confermo Tuo Affmo Padre
Igino
1. Certamente Clemente
Maraini
che
sovvenzionando egli stesso la stampa del romanzo, era riuscito pure
a trovare il posto di insegnante per Mario Pratesi.