Mario Pratesi a Niccolò Tommaseo
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Firenze 6 Maggio 71.
Signor Tommaseo,
Un mio cugino, un certo
Tom-
maso Sanesi, professore di greco a Arezzo, mi
scrisse d'averle mandato un suo Discorso dell'Idea
politica nella mente di Vittorio Alfieri1, e mi pregava
a venire da lei per saperne il giudizio, e poi ri-
ferirglielo. Io sapendo quante seccature Ella ha,
feci il sordo; non m'è bastato, ritorna a scrivermi.
Dunque la pregherei di mandare scritti al mio cu-
gino due versi chè proprio se ne spira. Abbia
pazienza! Non ne è indegno perchè è un
galan-
tuomo.
Vorrei che Ella sapesse, Signor
Tommaseo,
quanto la onora in cuor suo
Mario
Pratesi
1.
Scritto per una festa letteraria del Liceo d'Arezzo: "è
notevole per la novità della tesi, dimostrandovisi che
l'Alfieri non era repubblicano .. e che avrebbe di gran cuore
accettato la Monarchia costituzionale" (De Gubernatis,
Dizionario biografico degli scrittori contemporanei. 2 (1880
p. 83).