Dalle lettere della mamma, Edda Bandini

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Dalle lettere di mia madre [Edda Bandini in Pratesi] (Cominciai questo spoglio il 22 marzo, affranto
dal dolore per la morte del mio carissimo fratellastro [Tito Pratesi], non sapendo, né potendo
far altro)

1. Considero quanto tu2 ti devi essere arrabbiato per viaggio, io ne
stetti molto in pensiero, ma si ved[sic] che il sangue mi diceva il vero.

2. Mi ha commosso molto di sentire che i bambini3 ti ricercarono
di me, non li devi speranzare di rivedermi perché chi sa se li rivedrò
più?...

3. Dice Policarpo che sempre più si scoprono delle birbonate

4. Dirai a Milla che abbia giudizio e che lavori e tenga di conto dei ragazzi,
che non ti faccia tanto il rospo.



5. Dentro al camino vi sono i libri che ricercate, se li avessi te-
nuti per la strada avresti avuto che dire per un’altra parte

6. Sono ben contenta che guardiate a sentinelle quanto vi pare, sto
ben contenta che nulla troverete che possa farmi arrossire

7. Il buon Temistocle si dà tutte le premure.

8. Risconto che tutto va meglio di quando ci sono io.

9. Le mie nuove non sono peggiori ma poco si progredisce.

10. Si danno sempre delle circostanze in nostro svantaggio

11. La cara tua mi ha fatto molto piacere per riscontrare[?] che
sei ritornato in pace con me.

12. Quelle espressioni furono scritte con la penna; il mio cuore non
v’ebbe parte.



13. Le tue massime sono rettissime

14. Quando hanno fatto un torto a te l’ho ricevuto come per me medesima
e peggio

15. Tintura d’assenzio, bevande di legno quassio

16. Riguardo ai bambini sto contenta che quando sono sotto di te non
non ho da temere niente

17. Darai la buona alleluia (Pasqua) alla famiglia del Podestà

18. Il conterano[?] di Camera celeste

19. Son a quattro quattrini la coppia

20. Desidero ardentemente di ritornare in seno de’ miei figli
e di te



21. I bambini mi tolgono delle ore di sonno

22. A giugno voglio tornare a casa, che almeno questo poco che
potrò vivere voglio stare con Te e con i miei figli: nemmeno questo
potrò ottenere?

23. Quando vidi i ritratti dei bambini da Filetta[?], se non fosse stato
per la vergogna, quanti baci li[sic] avrei dato, benchè Mario non l’abbia
preso tanto bene

24. A noi vanno tutte al contrario

25. Si è notato quanto è buono il tuo cuore, sentendo che lo ten[?]-
esti in casa senza interesse.




26. Il Corticelli d’aspetto come di polso mi ha trovata migliorata

27. Quanto a prendere le cose con calma tutto dipenderà da chi mi starà
intorno

28. Temistocle s’inquieta perché tu mandi così spesso tanta ro-
ba, e dice che la vole[sic] rendere al Postino.

29. Se credevo che tu volessi punir Tito tanto severamente non
ti scrivevo nulla, ma ti pare che in questa stagione voglia te-
nerlo quattro giorni a pane ed acqua! è troppo che si po-
trebbe anche ammalare

30. Molto vi contribuisce il gran custodimento




31. Mi ha fatto caso sentire che la maestra come la famiglia
del Podestà non abbiano usate attenzioni ai nostri poveri figli,
a parole tutti son buoni, ma tutti si stancano presto, fortu-
na che tu sei un padre affezionato

32. Mi sarebbe di tanto sollievo il rivederti

33. Il Corticelli mi dice che mi faccia d’un carattere egoista che
sarà impossibile questo.

34. Non farti canzonare in quanto al salario della maestra
la potrebbero scontare[?] quelle creature

35. Mi è caro di dirmi pur sempre tua vera etc



36. Non vedo il momento che sia giovedì per avere tue nuove

37. Speriamo, perché se perdiamo la speranza, cosa si farà?

38. Di fisico sono migliorata

39. Lo raccomanderò con tutto il calore

40. Ne resterei dispiaciutissima se le mie speranze ne rima-
nessero deluse

41. I corpetti costumano tutti di quel taglio

42. Mi si dice che Milla a sette sposerà

43. Io ancora non mi attacco a questo miglioramento

44. Sarei quasi di parere che tu ti provassi a [sic]




45. Fai la tua volontà che non voglio colpe

46. Scrivo di songuatto, perciò regolati a rispondermi
47. Il povero Mario è di novo solo, poverino, vi penso
48. Dubitavo che qualche bellumore si fosse divertito di fare
delle ciarle

49. Penso al povero Mario e alla nostra casa di Radicondoli

50. Quello che desidero non si fa mai

51. Non voglio più ragazze ad avvezzare

52. Non è accaduto[si] poi alcuna mortalità

53. Domani terminano 9 anni che si dette l’anello, forse tu



non vi penserai, ma io vi penso e lo voglio solennizzare in qualche
modo (19 agosto 1846)

54. I bagni ne ho fatti quattro di filo[sic]


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1. Vedi anche: Taccuino 2009.19 5-5 Voci tolte dalle lettere di Edda, madre di Mario Pratesi.
2. Suo marito, padre di Mario, Igino Pratesi.
3. In quell’epoca, Tito, Dante, e Mario.

 
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