Mario Pratesi a Cesare Abba

12


[mancano le pagine]1

rapito. Tutto m'è stato rapito: la fede, la salute,
l'ingegno, la nobile alterezza dell'animo. Pur
dinanzi alla mia coscenza sebbene immiserito
e ridotto a niente dall'avvilimento
e dalla sventura, non mi sento nè abbietto, ne
vile. Questo basta perchè non mi curi
del resto, e mi senta superiore del mio fato e
degli uomini. Perdonami queste eterne querele.
Concedimi che io versi nel tuo seno l'ultime
lacrime dell'anima mia disperata che a
te si rivela nella sua nudità. Io ti amo e
ti stimo mio caro Beppe, perciò piango in-
sieme con te. Ti prego scrivimi presto.
Il tuo silenzio mi affligge. Parlami di te
lungamente, se me ne credi degno confidami
le tue cose. Mi scrisse la Fanny Cuturi
chiedendomi le tue nuove. Nell'ultima tua
mi dicevi che mi avresti mandato un ode in
morte del Chiassi2. L'ho altesa con ansieta,
come ho atteso l'autore, ma
    Lunga promessa coll'attender corto.
Ho veduto nell'Italia militare che ti'è stata
data la medaglia al valore militare3. Puoi
pensare quanto ci abbia avuto piacere. Quando
mi scrivi dimmi qualche cosa dell'Arrigo.
Quali altri giornali ne hanno parlato4?
Tua sorella ha fatto


pagina 2



un felice viaggio. Come sta? E tua madre, la
tua povera madre?
    Addio amico, fratello dell'anima mia
ricevi mille baci.
                              Dal tuo
                        Mario Pratesi


Veramente è una villania mandarti questa
sconnessa letteraccia tutta piena di scorrezioni
e di cassaticci! Perdonami se abuso della tua
confidenza. Di salute sto perfidamente. Tosso,
il cuore mi va disordinato come un cavallo bizzarro.
Credo che ora, se Dio vuole, si consumi l'ultimo
brandello di polmoni che ancor mi rimane.



1. Lettera è del 1866, autunno.
2. Il Colonnello Giovanni Chiassi (n.1827) morì fra le braccia di Abba sul campo di battaglia (21 luglio 1866).
3. La medaglia d'argento al valore (Bezzecca).
4. Ne aveva parlato Enrico Mayer nella Nuova Antologia.

 
Image of Page 1