Augusta Bandini a Mario Pratesi

1234


               Roma 20 Novembre 1918

Caro Mario, non sapevo quando
ti scrissi la mia lettera del
9 corrente che il povero Guido
fosse già morto. Plinio nella
sua cartolina del 6 mi diceva:
"Purtroppo per il mio povero
Guido non vi è più sper-
za" ma questo non voleva
dire è già morto. Dopo
qualche giorno ricevei un
cenno necrologico scritto
da lui e oggi ho avuto
la partecipazione di morte
che la povera vedova di
Cabenardi aveva manda-
to a Gino in zona di guer-
ra. Plinio alle mie condo-
glianze risponde con un


pagina 2



biglietto listato di nero con
"per ringraziare". E parce
sepulto. Hai ragione, Mario,
hai perfettamente ragione, ma
bisogna perdonare agli uomini
che sono come sono e non
come si vorrebbero. Quello
che più mi affligge in que-
sto momento è la tua soli-
tudine resa più amara
dai penosi ricordi da
cui sei contristato. Gran
conforto per te dev'essere
la coscienza della tua ret-
titudine e della bontà del-
l'animo tuo. Rallegrati come
mi rallegro io al pensiero che
non lasceremo la nostra
Italia in guerra e che
la immane carneficina


pagina 3



è cessata. Spero che non sta-
remo tanto a rivedere il no-
stro Gino. Non abbiamo avuto
nessuna sua lettera dopo il pri-
mo ottobre, ma dal Ministero
dell'Interno ci hanno comuni-
cato le sue notizie. A Buenos A[ires]
sono state fatte grandi mani-
festazioni di giubilo; egli ha
parlato con entusiasmo della
nostra vittoria ecc. ecc.
Ora aspettiamo una lettera
nella quale speriamo ci
parlerà del suo ritorno.
Ho ricevuto la tua Novella1
che ho letto col solito in-
teresse col quale leggo ogni
tuo scritto e mi è piaciuta
molto. Del tuo soggiorno in
Casentino ci dai un bel
ricordo. La descrizione


pagina 4



di Chiusaforte è stupenda,
i personaggi sono viventi,
l'ambiente nel quale si tro-
vano è descritto perfettamente.
E vedere che in mezzo a con-
trarietà di ogni genere tu
puoi ancora scriver così
non dev'esserti di poca
sodisfazione.
    Coraggio e avanti dunque
serberò a Gino la tua
novella per timore che
mandandola dovesse an-
dare smarrita.
    Tante cose affettuose
da Liuccia e dai ragaz-
zi e una buona stretta
di mano della tua affma
                     Augusta.


[in alto, sottosopra]

Ho scritto alla vedova del povero Guido



1. Probabilmente "un povero militare" (Nuova Antologia 16 ott e 1 nov 1918).

 
Image of Page 1