Mario Pratesi al Carlo Corsi

123


       Belluno, 30 ag. '96

Illustre Sig. Generale,

    Ho ricevuto il suo libro
con grande piacere anche perchè (mi
perdoni la vanità e l'amor proprio)
vedo che Ella, in mezzo a tanto tumulto
di casi, non mi ha scordato. Poi,
dalle prime pagine, quelle che narrano
l'educazione di Nuto-Bobi, ho capito
da quale vena tutta sua, tutta toscana,
e tutta storicamente vera, derivi il
libro. Chi visse bambino in quei


pagina 2



tempi, non può leggendolo, non esser ri-
preso come da una folla, da un'onda di
ricordanze che riportano quasi il senso
d'un' epoca sì diversa a quella presente,
così lontana, e quasi presso a essere del tutto
obliata. Quel Firenzino io pure l'ho co-
nosciuto, e quanti Pecorini, e quante sore
Marianne, e quanti di quei padri di San
Giovannino maniaci del nerbo, e furboni!
Quella indegnissima educazione sì forte
e rigorosa a parole e botte, e si fiacca
di esempi, e sì ipocrita! Non se ne po-
teva fare, io credo, pittura più arguta, e
con una scelta più giudiziosa, e più
caratteristica di particolari significantissimi.


pagina 3



    Io non sono uso a divorare i libri buoni,
che non vanno divorati, ma gustati; poi
molte occupazioni mi limitano, e anche mi
tolgono, il tempo, per cui non potrò correre
a leggere Enotrio, come si dice, d'un fiato,
ma lo leggerò bene, e con molto diletto, oltre
all'utile, perchè tali libri sono come se
ci fosse presente lo scrittore col suo caratte-
re, la sua voce, il suo gesto. E dove tro-
vare miglior compagnia nella mia solitu-
dine?
    Mi creda, Illustre Signore,
coi più cordiali auguri e ringraziamenti

             Suo dev. obb.
            Mario Pratesi

 
Image of Page 1