Angelo De Gubernatis a Mario Pratesi
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Di
villa, Lastra a Signa
28
7mbre
Egregio e caro Professore,
Ma le pare? Ella ha sentito un rimpro-
vero nella mia lettera? È la sua delicatezza
soltanto che glie lo fa supporre. Qual
diritto potevo io avere rimproverare?
Nel luglio si trattava d'una società
che aveva da nascere, e i professori
sotto il supplizio degli esami non
potevano essere ricercati. Ora la cosa
è diversa, la società è
costituita1; i
professori tornano al loro ufficio. Il
prof. Ostermann, un folklorista
poderoso, è già aderente; ma sarebbe
desiderabile che ad esempio di altri
presidi, il preside del Liceo, quello
dell'Istituto Tecnico ed il Direttore
della Scuola Normale, per comodo dei professori
incaricassero il loro istituto. E nessuno
avrà au-
torità maggiore di Lei per indurli
a fare quello che già fecero tanti
altri presidi e direttori.
Intanto però Le
sono gratissimo
della sua preziosa adesione, e
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mi rallegro assai della sua buona
disposizione a procurare alcuna
gemma folklorica inedita del Bellu-
nese, a pena, in qualche igienica
escursione, Le sia concesso di cercare
più sperabil cose sui monti. Si può
essere anticipatamente sicuri che la
scelta sarà buona, e che sarà
ogni notizia stesa nella forma
più garbata e geniale.
Mi conservi la sua cara
bene-
volenza, e m'abbia, con sentimenti
d'antica ed affettuosa stima
Il
suo deditissimo
Angelo
De Gubernatis
1. La
società italiana per le tradizioni popolari italliane.