Guido Falorsi a Mario Pratesi

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Monteoliveto                7 Ottobre1

Mario carissimo,

    Nell'angustia da cui sono
come soffocato, e da cui non deside-
ro troppo di liberarmi, perchè mi
ravvicina costantemente col pensie-
ro, e mi ravvicinerà poi col fatto
alla mia Soave Morta2, ho bisogno
di sollecitare la sistemazione mora-
le ed economica dei figliuoli miei
Aiutami! Raccomandami all'
Editore Treves, al quale avrei da
proporre, a condizioni oneste, la
scelta fra i lavori di cui ti accludo
la nota. Costringendomi al lavoro
letterario, e procurandomene un o-
nesto compenso, farai una carità
all'anima mia tormentata, un'al-
tra ai miei poveretti.


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    Fammi sapere di te, che mi dai
pure una preoccupazione; ed inten-
di bene il perchè.
    Che cosa hai tu
fatto quanto al tentativo di trasfe-
rimento a Firenze? Sarebbe stata,
credo, ottima cosa per tutti i ri-
guardi, se ti fosse riuscita.
    Noi tiriamo avanti; ma
io sono come un ubriaco che andrà
avanti finchè l'ebrezza di certe im-
prese che ho assunto, continua; e
vorrei, quando cesserà, e mi fiaccherà,
avere accomodato il meglio che posso
i filgliuoli, eredità Santa di Lei.
Abbi pazienza col tuo
                              Aff.mo

                    Guido Falorsi



1. Lettera scritta nel 1890.
2. La moglie, Cesira Faldi.
3. Vedi la lettera di Alessandro Gherardi a Mario Pratesi 1890-10-13.

 
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