Antonio Fogazzaro a Mario Pratesi

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                       Vicenza 6-3-97

Caro Amico
 
    Mi recai a Venezia, non
espressamente per questo, ma
anche per questo. Parlai con
Selvatico e Fradeletto che in
fatto di lettura e d'arte sono
i Cai della vecchia Dominante.
Mi dissero che l'estate è
stagione affatto inopportuna,
che l'offerta alla C. di Carità
è inutile, che si presterebbero
volentieri perchè il Falorsi
potesse dare a Venezia le sue
conferenze nell'inverno del 1898.


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L'ultima parola di Fradeletto
fu: se vuol tentaremo [sic]! Fradeletto
conosce e stima il prof. Falorsi,
ha molta deferenza e amicizia
per me. Credo che se avesse
potuto dire una parola più
incoraggiante l'avrebbe detta.
    Mi duole non aver potuto
servire meglio il Falorsi e
te.
   Ciò che scrivi della tua salute
mi rattrista. Mi consolo pensando
che sei un po' inclinato a vedere
scuro e auguro a ogni modo, di
tutto cuore, che l'aria del
cupolone ti rinfranchi. Fammi
sapere prima del 25 corr. quanto
resterai a Firenze.
    Una stretta di mano dal
                                   tuo

                        A.Fogazzaro

 
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