Alessandro Gherardi a Mario Pratesi

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recto



Al Sig. Professore
       Mario Pratesi
             R. Istituto Tecnico di
                   Terni


verso



C.M. Firenze, 21 maggio 1878.

Hai cento mila ragioni! Ma sa-
pessi quante volte ho fatto proposito di
scriverti e quante volte poi mi sono rimpro-
verato di non averlo fatto! - Le mie bam-
bine, sì, grazie al cielo, son ritornate sa-
ne e fiorenti come prima. – Io, sì, fatico
sempre, ma non mi stanco in modo
da non durare. Così passa e dovrà pas-
sare oramai la mia gioventù. Da vecchio,
se ci arrivo, mi riposerò. – Sento che tu
non potrai finire il tuo lavoro prima
delle vacanze, e così sia. Io avevo ed ho
gran desiderio di vederlo stampato, e mi
dispiace che tu debba serbarlo a quest'altre
vacanze, anche perchè allora non saranno più
vacanze come non furono quelle passate.
Ma capisco anch'io, con tante ore di lezioni è
impossibile. – Fu qua per 5 o 6 giorni il
Cosci, e forse a autunno ritornerà. Sta
bene, e così il suo veramente bello e buono
e caro bambino. Venne per fissare defini-
tivamente la riunione con la mamma.
Partì giovedì a 15 [sic] e mi lasciò tanti salu-
ti per te. - Non è poi tanto che vidi
Barz[ellotti]…. E mi disse che stava per scriver-
ti. Il F[alorsi]. il D[el]B[adia]. Il D[el]L[ungo]. il G[uasti]. stanno be-
nissimo e ti salutano – Scusa di nuovo
e ama sempre il tuo affmo A. G.

 
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