Alessandro Gherardi a Mario Pratesi

1234


Mio carissimo Mario

    Rispondo tardi e con po-
co costrutto, ma la colpa non è
mia. Io mi sono occupato della
cosa proprio come se ti toccasse
direttamente; e non importa quando
che to dica se con premura.
    Le molte indagini che ho
fatto intorno alle lettere del C[apponi]. al
Giusti hanno portato a questo:
ch'esse non esistono più (se pur
sono esistite) o per le meno non si
saprebbe più dove cercarle. Il march.
G. Capponi ebbe una buona parte
dei ms. del Giusti, lasciatogli dal
padre di lui dopo la sua morte, in ispecie tutti i suoi
studi danteschi: ora sono nella Nazio-
nale lasciati per test[ament]o[?] dal Capponi.
Il Carraresi, stato per molti anni col
Capponi, mi ha detto che tra quelle
carte v'erano anche delle lettere;
che sono restate agli eredi


pagina 2



del Marchese; ma egli le ha esaminate,
e del C[apponi]. non ve ne sono. Sono però un
piccolo numero: il grosso del Carteggio
non si sa più dove sia: lo conservava
egli il G[iusti].? Io non ho potuto saperlo.
Fatta la domanda alla famiglia, resi-
duata oggi in una figliuola d'una so-
rella, maritata a un cav. Cesare Bab-
bieri di Monsummano, questi
ha risposto che le poche lettere del G[iusti].
rimaste in casa sono tutte di famiglia;
ed ha fatto la supposizione (falsa come
da quello che ho detto sopra) che potessero
pervenire con gli altri mss. nel march.
Capponi ed oggi nella Nazionale.
    Per le supposte lettere al Niccolini
mi sono rivolto all'avv Gianneschi
che fu molti anni suo familiarissimo. Egli
mi ha raccontato più volte del Niccolini
tante cose: ma non sa nè si ricorda di
lettere scrittegli dal Carcano. Mi ha sug-
gerito di far capo al Sig. Gio. Battista
Niccolini, stato suo erede, che sta a Tra-
colle presso L'Incisa. Dai quest'indirizzo
alle Signore. – Rivolgersi a Corrado Gargiolli
crede il Gianneschi che sarebbe inutile.


pagina 3



    Finalmente, quanto al Frullani.
Io stesso col Saltini, dopo la morte
del F[rullani]. compilai un catalogo d'auto-
grafi antichi e moderni (per la mag-
gior parte lettere) che egli aveva lascia-
to alla Moreniana, biblioteca della no-
stra provincia; e non avevo affatto
memoria che ci fossero lettere del C[apponi].
Ho pregato il Saltini a rivedere quel
catalogo, e non ce n'ha trovate. Ma
poichè molte altre lettere, anzi il gros-
so del Carteggio, rimase in mano della
figliuola, non sarebbe credo inutile in-
terrogarla. Nè io nè il Saltini, per
ragioni che sarebbe inutile dire, desider-
ammo scriverle o parlarci noi. Me-
glio sarebbe che ci s'indirizzassero da
sè con una lettera coteste signore.
La Siga Claudia Frullani nei Mazzoni abi-
ta presentemente nella villa Frullani
a S. Salvi fuori di Firenze.
    Dicevo che il costrutto era poco
e credi che dicevo il vero. E non saprei
più davvero che indagini fare; e me
ne dispiace.


pagina 4



    Di me che dirti? Il lavoro vario,
incessante, forse troppo, il pensiero
delle mie bambine e la riuscita[?] per
loro che io viva e stia sano ancora
qualche altr'anno, mi tenga su.
Ma non c'è più nulla, o quasi nulla
di spontaneo in me; tutto è riflesso
e forzato. È naturale, io non ho avu-
to mai ambizioni mai altri obiettivi
nè compiacenze fuori della famiglia.
Colpito così nella famiglia sento di non
aver più avvenire; e se un poco
ancora potrò averne, in quelle due fi-
gliuole, troppo gli s'impone e imporrà
sempre il passato, perchè io non pos-
so mai più rallegrarmi nè godere
per nulla. Intanto il dolore, non che
dà lungo alla ragione, ma per il tempo
che scorre, diventa più tollerabile; e
succede una mestizia quasi una gioi,
talvolta, che par grande comforto, ed è
forse in effetto più teribile e morbosa
del dolore.
    Scrivimi qualche volta, caro
Mario. Io intanto ti mando i saluti
del S. Guasti, del Del Badia, del Livi,
e ti stingo le mani col consueto affetto

                   Tuo S.



1. La lettera è del 1884 dopo il mese di febbraio.

 
Image of Page 1