Cesare Guasti a Mario Pratesi

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                                                                  di Firenze, 29 7mbre 72

Caro Sig. Mario,

     Ho molto gradito la Sua lettera perchè fo molto
conto del Suo affetto; e giacchè Ella è sì buono da rammentare
non so che bene fattole, vorrei poterne fare un poco ora al Suo
spirito, che sento ne ha bisogno. L'Imitazione ha balsamo
per tutte le piaghe dell'anima, ed io spero che lì debba tro-
vare ciò che più le fa di bisogno. Ma bisogna anche aiutar-
si perchè Dio ci aiuti. Il proverbio lo sa; e creda ch'è pro-
vato. Io non so dirle se una metà, se due terzi, o più o
meno; ma è certissimo che una parte della nostra infelicità
ce la fabbrichiamo da noi; e chi più sente, più è bravo fab-
bro. Non è però vero, che chi meno sente sia più felice. -
Studi e scriva, caro Signor Mario; e sempre cose che abbiano
germi di bene: ella ne avrà poi gran consolazione, a ripensar-
ne pure i frutti, se Dio non le concederà di vederli. - Ma
son discorsi questi da levar la malinconia? Valgano almeno a
mostrarle che io Le sono
                                                             aff.mo amico

                                                              C. Guasti

 
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