Jessie Laussot Hillebrand a Mario Pratesi

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                     2 luglio/69

Mio caro Mario,

    Siete senza dubbio assai in collera
contro di me per non avervi risposto prima;
ma sono stata di nuovo veramente occupatissima
e di più negli ultimi 8 giorni si è fatto
il mio ritratto dipinto a olio, e ho dovuto
essere là dalle 10 la mattina alle 3
e dalle 5 alle 7 ogni giorno.
    Questo vi spiegherà la mia pigrizia, ma
in verità avrei dovuto scrivervi più presto
non fosse altro, per ringraziarvi del
vostro ritratto che mi fece tanto piacere,
e pure della buona memoria che mi
serbate sempre. Speriamo che l'esperienza
che fate adesso a Prato riuscirà per il
bene, e che malgrado tutto ciò che
v'è sempre di spiacevole in tali
circostanze potrete rimanervi almeno
qualche tempo di seguito.


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In quanto a noi siamo sul momento della
partenza propriamente, che pensiamo
lasciare Firenze dimani sera. Saremmo
partite più presto ma faceva troppo
fresco ancora. Tutte le altre
persone quasi sono andate già via,
e non ci rimane più che Callander
e Liphart, fra gli abitanti di
Casa Rinuccini.
    La signorina Backofen partì
ieri sera per Monaco e vi fa salutare
ringraziandovi dei vostri saluti mandatile
per mezzo di me.
    La bambina mangia sempre
piu ciriegie ma viene talmente
mangiate dalle zanzare, che non
vol più stare in Firenze.
    Vi mando qui il principio della
Marcia funebre dell'Eroica
di Beethoven; non so se
la potrete leggere.


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[disegno a mano di Jessie Laussot Hillebrand di corde musicali: Marcia funebre Adagio assai]

Ho detto ad Hillebrand scrivendogli in
questi giorni che aveste l'intenzione di
scrivergli. Gli farebbe tanto piacere!
Non posso ancora darvi un'indirizzo
fisso ma nel corso del mese vi
scriverò di nuovo ed allora saprò
dire dove sarò nell'agosto.
    La bambina vi fa salutare
tanto tanto, e più Rosa1 e
Callander e Liphart.


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Spero che l'estate si passerà passabilmente
ai ragazzi, e che mi serbarete l'istessa
buona memoria che finora, poi che
al inverno ci vedremo.
Scusate queste righe scritte assai
in furia, caro Mario; e non pensate
che per questo vi sono meno affezionata,
                soltanto credetemi.
                          Vostro affmo amica

                                    J. Laussot



1. La cameriera.

 
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