Clemente Maraini a Mario Pratesi

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                                            Roma 19 Aprile 1872.
                                                  102 via Tre Cannelle

Mio carissimo Pratesi,
 
     Mille scuse se ho tardato a risponderle.
Fui assente da Roma alcuni giorni, e tornato,
caddi ammalato di febbre reumatica che mi
tenne a letto fino a jeri l'altro. Ora
sto assai meglio. Ho ritirato jeri dalla posta
le bozze di stampa delle sue Viole.
     L'edizione sarà fatta bene ed a
ragione. L'editore è Novato ed Ella avrà
le £250 da restituire al Sigr Nobili.
     Intanto per le ultime copie delle Memorie
di Tristano, non ancora pagate, e come anticipazione
alla parte che le spetterà (oltre alle £250 da dare
al Nobili) sui guadagni che certamente l'editore
farà del suo libro, mi permetto mandarle £100
che Ella non deve ricusarmi, sotto pena di cagionarmi
un dispiacere grandissimo.
     Spero che la tosse colla buona stagione
sarà calmata, e insieme alla tosse scacci
anche quella cattiva compagna che è la
melanconia. Ella è giovane, ha ingegno, e, se
ciò può avere un valore, ha un'amico che vorrebbe
vederlo contento, felice ed operosamente tranquillo.
Le parrà la mia forse una contradizione nei termini: ma
non è.


pagina 2



Io pure ho un temperamento malinconico e chiuso;
ma per vincere gli altri nella battaglia della
vita, ho dovuto prima abituarmi a vincere
me stesso. Ella che ha tanto valore di mente
e di carattere, se vorrà vincerà.
     E di ciò sarebbe lieto come di fortuna
sua il di Lei amico sincero e leale
 
                                  Maraini
 

P.S. La mia Adelaide ed i bambini miei
stanno bene e le mandano tanti saluti.
Noi la ricordiamo spessissimo e sempre
con affetto. Quando verrò a Firenze,
e sarà fra qualche settimana, venga
a trovarmi e parleremo delle cose
nostre. Un'altra stretta di mano cordiale
                                      Suo
                                              Maraini


Un'altro poscritto. Quando la melanconia
lo tenta, non si lasci ammaliare da
questa Dea seducente e letale: invece
di seguirla nelle sue fantasie, scriva,
descriva, racconti, l'anneghi insomma
in un mare d'inchiostro. E di volta
in volta mi annunzi le di Lei vittorie
sulla insidiosa nemica. Mi farà in tal
modo un vero regalo.


pagina 3



P.S.  Non arrivai a tempo a levare
        il vaglia. Glielo manderò in una
        mia di domani. Un'altra stretta di
             mano cordialissima.

 
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