Mimi Maraini a Mario Pratesi

1234


   Monte Mario. Roma
    12. Ottobre 1918

Caro Pratesi! Da qualche
tempo sento un gran mi-
glioramento nelle mie
forze nervose; ormai son
passati sei mesi da quando
mi ammalai e se pur
il lavorare ed il leggere non
li sopporti ancora, comincio
però a poter scrivere
qualche pagina– Natu-
ralmente il mio desiderio
di sapere di Lei, mi spinge


pagina 2



a scriverle, felice di
poterlo fare finalmente
senza ricorrere a dettare-
Pur nel silenzio, i miei
pensieri l'hanno cercata
molto spesso- intuendo tante
cose. Che dispiacere è per
me, che Lei non viva quà
a Roma! Di quante care
cose si parlerebbe– Quanta
atmosfera d'affetto potrebbe
accoglierla! Quante belle
cose potremmo ancora


pagina 3



godere assieme!
Mi scriva presto e mi dica
tutto di Lei!
      Io non mi sono mai
allontanata da Monte Mario
dal Maggio– Sono solo scesa
qualche volta in città–
I primi mesi sono stati
tormentati dall'esaurimento
nervoso- Per fortuna Mario
venne in licenza estiva e
passò quietamente con me
dieci cari giorni dopo fatiche


pagina 4



inaudite per le difese del
Grappa (per il quale ebbe
l'Ordine Militare di Savoia–
Ora ha le difese del Montello-
dell'Alto Piave– troppi sempre
battuti dalle artiglierie– È inutile
io Le dica quali ansie continue
io ho vissuto e vivo! Ma
Dio presto concederà la fine di
questo flagello!...ed allora...
la Pace vera rientrerà nei cuori!
Ora l'agitazione per l'Influenza
è grande– ed io penso tanto anche
a Lei e da Lei desidero notizie,
notizie– Iside e Giuseppina
La salutano con tanta affezione
io l'abbraccio con tutto


[margine destro, senso verticale]

il mio cuore! A Veroli molti ammalati–

                          -non la Giulia
                               -però-


[margine sinistro, senso verticale]

Maria, Clem[entino] e ragazzi sono ancora a Palidano.


[in alto, senso capovolto]

Mille cose care ancora
dalla sua affta Mimi

 
Image of Page 1