Enrico Mayer a Mario Pratesi

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                            Pisa 27 nov. 1867
 
Caro Sig.r Pratesi

    La ringrazio dell'affettuosa sua
lettera, e godo di saperLa occupato per
un uomo qual è il Tommaseo, al quale
La prego di ricordarmi con affetto ricono-
scente, e ringraziarlo della sua simpatia
pe' miei dolori di famiglia.
    Mi dispiacque non essere stato in
casa quando suo fratello venne a cercarmi
e mi lasciò la sua lettera; ma non m'inviò
la sua abitazione. Mi dica schiettamente
quali sono le sue disposizioni di animo e
di mente, pel caso che qualche mio consiglio
potesse giovargli; e mi accenni la sua casa
onde io lo ricerchi, se troppo tardasse a ritor-
nare da me intanto più che dopo le nostre
sventure di famiglia, la nostra casa non è


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più quella di prima1, e poco tratte-
nimento può offrire ad un giovinetto.
    Torni a darmi le sue nuove, che
mi saranno sempre gradite, e mi creda
con saluti di tutti i miei
                                  affezmo suo

                                     E.co Mayer



1. Si riferisce alla morte della figlia Carolina; a Carolina il Pratesi aveva dedicato una delle sue prime poesie.

 
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