Enrico Mayer a Mario Pratesi

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                        Pisa 12 Gennajo 1869
 
Mio caro Sig.r Pratesi!

    Grazie della affettuosa sua lettera
giuntami alquanto ritardata, essendo
io stato qualche giorno presso ai miei
fratelli a Livorno. La sera stessa venne
il nostro buon amico Sig. Chiesi, al quale
feci leggere la parte che lo riguarda; ed
egli grato alla sua buona memoria, Le
reciproca i suoi più sinceri augurj pel
suo intiero e prossimo ristabilimento
in salute. Ella continui a scrivermi
a cuore aperto; e se questo esercizio non
la stanca, io pure farò di tutto per essere
esatto nel risponderle; ma Ella sa che
io pure soffro di stanchezza di testa, e
perciò mi perdonerà se talvolta non
sarò bastantemete sollecito nel rispon-
derle:


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Abbiamo avuto da qualche tempo
la compagnia de' cari parenti di Massa,
che credo pure ben conosciuti da Lei;
ma del resto viviamo come Ella sa
ristretti nel nostro cerchio domestico,
ricordando sempre quelli che venivano
a prenderci posto; e desiderando sempre
di rivedere gli assenti, o di riceverne
nuove. Ella dunque, caro Sig.r Mario,
non ci sia avaro delle sue, che voglio
sperare sempre più consolanti. Riceva
gli affettuosi saluti della mia Vittorina
e di Elisa, come pure di Enrico, di Edoar-
dino1, e dell'infelice mio genero, tutti
concordi nell'augurarle un pronto e intiero
ritorno alla sua prima salute, mentre
invariabilmente mi confermo
                         l'affez.mo Suo Am.o

                               E.co Mayer



1. La moglie Vittorina Romieux e filgi: Elisa Enrichetta, Enrico Augusto Giuseppe, e Edoardo Alessandro Luigi, insieme al genero, Giuseppe Comandi.

 
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