Enrico Mayer a Mario Pratesi

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                     Pisa 13 Febb: 1869

Carissimo Sigr. Mario!

    Di vera consolazione mi è
è [sic] stata la sua affettuosa lettera
del 10, e godo nel sentirla ritor-
nato in famiglia, e spero non
passerà gran tempo prima ch'io
pur la veda ricomparir nella mia.
    Ma per sua norma io non ho
fatto cenno a miei delle sue prece-
denti; e dell'ultima ho solamente
letto il poscritto, in cui mi chiedeva
la mia fotografia, di cui è gelosa
custode la mia Vittorina1.–Essa gliela
manda con molti cordiali saluti, e
meco desidera di aver la continuazione
                         delle


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sue buone nuove.–Si faccia animo
caro amico! Le lotte che abbiamo a
sostenere contro noi stessi sono le
più difficili, ma gagliardamente com-
battute ci ritemprano a nuova vita.
    Torni a scrivermi presto; riprenda
regolatamente le sue predilette occupa-
zioni letterarie; –affatichi anche il
corpo con lunghe passeggiate;–si pro-
ponga qualche lavoro, come compito
giornaliero, ma senza stancare la sua
mente; e sopratutto si confidi in una
Provvidenza che non abbandona chi a
Lei si rivolge.–
    Riceva gli affettuosi saluti di tutti
i miei, e mi creda sempre
                        Suo di cuore

                            Eco. Mayer



1. La moglie, Vittorina Romieux, sposata nel 1845.

 
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