Enrico Mayer a Mario Pratesi

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                              Pisa 22 Febbrajo 1869

Grazie, mio caro Sig.r Mario, grazie della
affettuosa sua lettera, e de' suoi dolcissimi
versi. Ella non può immaginarsi quanto
mi abbian commosso quelle poetiche rimembranze
di Fiesole; ma ben potrà farsene idea,
se Le dico che io passai mesi ed anni
su quella incantevole collina; abitando, solo
come un romito, qualche stanzuccia di quel
vasto edifizio che si chiama la Doccia. E ivi
ritornai ad abitare con moglie e figli, e
le memorie di quelli anni sono fralle [sic] mie
più care, e ad un tempo le più dolorose;..
giacchè i due figli che erano meco sono
appunto quelli che ho perduto: Augusto e
Carolina1! Così, caro amico, si alterna fra
gaudio e dolore la vita;... ma il secondo
è tenace quanto fugace è il primo; e la
lotta quasi continua della nostra esistenza
è appunto quella dell'animo nostro per
non lasciarsi vincere dalla sventura. – quei
giorni dell'ultima mia dimora presso Firenze


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furono pur gli ultimi della poetica isp-
razione; e in ricambio della bella sua Ode
ai Colli
, Le trascrivo un mio sonetto alle
mura della città de' Fiori: ch'Ella riconoscerà
essere stato scritto ne' tempi della passata servitù.
                Il Giglio Fiorentino
    Fiorenza mia! quando l'ardente ciglio
Nella corona de' tuoi merli affiso,
E vedo April con placido sorriso
Inghirlandarli dello antico giglio:...

Destati! grido Ahi! troppo lungo esiglio
Tenne lo spirto suo da te diviso,
Destati!.. e rendi al tuo Leon deriso
Il bel vessillo candido e vermiglio!

Ma la mia voce a te non giunge o Flora,
E muta giaci del tuo serto cinta
Come salma cui man pietosa infiora!..

Eppur quando cadesti in ceppi avvinta
Tanta vita nel sen premeati ancora,
Ch'io ti credea sopita, e non estinta!


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Queste due paginette, mio caro amico,
sono state da me scritte a più riprese,
perchè oggi soffro di un mal di capo
che mi lascia appena veder ciò che scrivo.
Termino dunque col pregarla di tornar
presto a scrivermi; e intanto riceva gli
affettuosi ricordi di mia moglie, di Elisa,
e de' miei due ragazzi2, e mi abbia sempre
                           per suo affer.mo amico

                                  E.co Mayer



1. Carlo Augusto(1845-1858) e Carolina Isolina Clementina (1847-1867?).
2. La moglie Vittorina Romieux e i figli: Elisa Enrichetta, enrico Augusto Giuseppe, e Edoardo Alessandro Luigi.

 
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