Igino Pratesi al figlio Mario Pratesi

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                                     Lí =17=Decembre1869

                   Carissimo Figlio:

    Non hò termini bastanti per espri-
merti la gioja, e la contentezza da me pro-
vate nel rilevare dalla tua Lettera in data
del 16 corrente, che tu hai ritrovato un'impiego1,
che sebbene privo di stipendio fisso, tuttavìa
col lavoro eventuale che dà, provvede agia-
tamente, per quanto mi dici, al mantenimen-
to del suo Titolare. Sia dunque ringrazia-
ta la divina Provvidenza, che ancora Te hai
ora un collocamento pel quale onoratamente
puoi vivere e dar conto del fatto tuo, per cui
una tal cosa mi è di massima consolazione.
Dimodoche ti esorto Figlio mio a tenere caro,
e stretto questo po' di pane che hai trovato,
attesoché nella condizione in cui ti trovi, in
quella durissima de tempi che corrono, e
nella povertà della tua Famiglia, sia esso pre-
ziosissimo.–Volevo già invitarti a venire a
fare la Pasqua a Casa; ora da detta tua sentendo
che tu vieni, ti abbraccerò volentieri, e cercheremo
di passare il detto giorno, in cui vi sarà anche
Dante, il meglio che si potrà. Tanto in replica
a detta tua; e restituendoti i saluti di tutti di Casa,
ti dò la mia Benedizione e mi ripeto:
                                            Tuo Affmo Padre

                                                         Igino



1. L'On. Luigi Luzzatti lo porta con sè a Venezia.

 
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