Igino Pratesi al figlio Mario Pratesi

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Carissimo Figlio.                                     Li primo Febbrajo=1872=

    Compiegato nella presente troverai un Vaglia
di Lire Trenta segnato di No=72= , rilasciato a tuo
favore dall'Uffizio di Posta di questa Città in questo
medesimo giorno su codesto quale ti rimetto per al-
tro sussidio nel corrente Mese di Febbrajo. Ti prego
ad inoltrarmi la relativa Ricevuta.
    Il rifiuto che hai avuto di un'anticipazio-
ne in conto del prezzo del lavoro che hai per le
mani, del quali mi parli con la tua Lettera del
20=Gennajo caduto, è una riprova, ed una conferma
della necessità che hai di occuparti in lavori, che
possano con una certa facilità, e sollecitudine pro-
curarti i mezzi di campare la vita, giacchè hai vo-
luto scegliere per tale oggetto la via la più diffici-
le, quale si è quella della Letteratura. Quin-
di sarei di parere che tu attendessi a scrivere
in prosa, tralasciando la poesia, perchè questa
davvero non ti darebbe neppure un centesimo,
anche quando fosse nuova, originale, sublime, per-
chè il mondo non tende alla poesia, ma alle cose
reali, pratiche, e di utilità materiale, e positiva.
    Hò letto la Tarantella, e l'hò trovata bellina;
ma dopo hò domandato a me medesimo; quale
profitto pratico ne può ricavare?.....
    Hò letto pure il nuovo racconto di Tristano, che
mi è sembrato migliore del primo: spero che avrai
guadagnato da esso qual cosa... Tutto questo però
non mi esonera dal raccomandarti di vedere,
se tu potessi ottenere qualche impieguccio fisso,
che ti assicurasse qual cosa per vivere pensan-
do, che io sono vecchio, che i tempi sono gravi, e
che per conseguenza quel piccolo soccorso che ti
dò può cessare senza mia volontà.–
    E con questo ti auguro ogni bene, ti fò i saluti
di Casa, ti dò la mia Benedizione, e mi ripeto:
                              Tuo Affmo Padre

                                  Igino

 
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