Igino Pratesi al figlio Mario Pratesi

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Carissimo Figlio:                               Li=3= Novembre 1877=.

    Il modo aspro e duro; le osservazioni sarcaste, e di
censura; quel contegno sufficiente, che al seguito della regola
ordinaria osservata sempre dalla persona richiesta di soc-
corso verso quella che lo richiede, non mancarono quindi di
essere applicati nella circostanza della domanda del noto
imprestito da te avanzata il 13=Ottobre ultimo scorso; e la
circostanza inoltre, che mediante il mio intervento soltanto
l'imprestito medesimo potè essere effettuato; per cui era
impegnata la mia responsabilità in simile affare; tutto
ciò, io dico, mi persuase della convenienza di togliere di
mezzo l'obbligazione da te in proposito fatta il giorno sud-
detto allo Zanoboni, all'oggetto di fare conoscere a chi affac-
ciò difficoltà, forse dubitando per la povertà nostra che
potesse essere mancato alla promessa, che sebbene
poveri siamo però galantuomini senza eccezioni.–
    In conseguenza in questo giorno=3 =Novembre corrente, pre-
valendomi di quella poca pensione che ho riscossa in questa
mattina, ho pagata allo Zanoboni la somma da lui a
te imprestata; e così ho tolta di mezzo, ed estinta l'obbli-
gazione tua sopra enunciata, la quale è ora in mani mie.–
    Io ti condono detta somma, e te la concedo a titolo di
sussidio gratuito in considerazione dei tuoi bisogni; per
cui vengo a toglierti ogni pensiero sul conto di essa, non
avendo tu più l'obbligo della sua restituzione.–Ma
però non posso nasconderti, non per fartene un rimpro-
vero, ma solo per esporre in che situazione mi trovo, che
io per gli enormi aggravi avuti, specialmente in questo
anno, dal primo dei tuoi fratelli, e da quello con moglie,
e pel mantenimento della tua sorella, sono sbilanciato ed
al verde a segno, che per favorire te, hò dovuto servir-
mi della risorsa che aveva della pensione sperando,
che mi si farà credito per andare avanti fino a questa
altra mesata della pensione stessa.–


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    Ed un'altra riflessione sono costretto a sottoporti, quel-
la cioè, che per la situazione molto critica, e seria nella
quale si trova P[linio]... con una famiglia senza mezzi suffi-
cienti per mantenerla, io sono costretto a venire continua-
mente in di lui soccorso; senza di che non sarebbe possibile
a lui andare avanti, circondato come è da bisogni, ed esi-
genze, che giornalmente aumentano non solo per l'anda-
mento naturale della cosa, quanto per l'inettitudine
di sua moglie, regalo infelice fatto alla famiglia nostra.
Ora in questo stato così disgraziato mio desiderio sa-
rebbe di non avere altri dispiaceri, e molestie; e di vedere,
che i miei Figli =1o= hanno paura dei debiti;=2o= che non
fanno il passo più lungo della gamba;=3o=che pongono
a guardia di loro stessi la virtù del sacrifizio, e dell'
economia;=4o=che fossero persuasi, che chi non hà cura
del poco, perde il molto;=5o= che economia non vuol dire
avarizia;=6o=che l'economia è necessaria a tutti all'og-
getto di vivere onestamente, tanto più poi per chi è
constituito in povera condizione; =7o= che ciascuno che
hà il sentimento del proprio dovere, cerca di bastare
a se stesso;=8o= che chi si rispetta, cerca sempre per quanto
può essergli possibile d'evitare l'umiliazione di ri-
correre agli altri; =9o= che la tenuta dei conti, è la
chiave della propria fortuna.–
    E con questo ti dò la mia Benedizione,
ti fò i soliti saluti, e mi confermo:–
                                    Tuo Affmo Padre

                                          Igino


P.S. Ti prego ad osservare il più scrupoloso, e rigoroso
silenzio su quanto sopra hò detto circa a P[linio]... ed a sua
Moglie; poiche dopo il fatto irrevocabile da lui com-
piuto, il fargli sentire delle lagnanze è cosa


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inutile che recherebbegli dispiacere, mentre hà
d'uopo di essere al contrario molto incoraggi-
to, e sostenuto. Addio di nuovo.

P.S. Mi è pervenuta la tua lettera del 27 Ottobre ultimo; e con
la medesima avendomi reso noto, che hai intenzione di fare
una gita per raccomandare la tua persona pell'oggetto da
te desiderato, mi permetto di sottoporre al tuo esame la
proposizione, se nell'attualità nella quale si sostiene
una gran disputa sulle scuole tecniche, e gli Istituti
tecnici, la quale nel nuovo anno pare che avrà il suo
termine con una riforma, ed un riordinamento gene-
rale del personale insegnante, sia conveniente ed op-
portuno fare delle sollecitazioni nel senso da te
bramato?...Alla mia piccola mente pare di nò, per-
chè =1o=, quando tu sia esaudito, ti esponi al caso di
fare un'altro anno un nuovo viaggio, un nuovo novi=
ziato di persone, di cose, e di Luogo:=2o= perchè po-
tendo capitare male in siffatto proposito alla vi-
gilia di un riordinamento generale del personale,
potrebbe nuocerti, ed avere un'influenza sinistra
sulla tua sorte:=3o=perchè ogni anno il fare delle
premure per mutare, non credo che faccia un buon
sentire:=4o= perchè questo continuo dispendio in viaggi,
non è permesso dalla tua condizione finanziera.
    In conseguenza a me sembrerebbe, che il tuo interes-
se richiedesse, che or mai per l'anno che corre tu stassi
fermo ove sei, per utilizzare, e migliorare la tua po-
sizione col credito, che hai costà presso i tuoi Superio-
ri che ti conoscono, nella circostanza del riordinamento


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del personale sopra avvertito.–Io però non in-
tendo d'influenzare la tua determinazione; e quin-
di non avendo avuta altra intenzione che quella di
esprimere una semplice, e pura mia opinione,
ti lascio in piena pienissima libertà di fare
quello che a te parrà meglio sul soggetto summentovato.
E mi confermo nuovamente Tuo Affmo Padre

                                                    Igino

P.S.=12=Novembre:=Veduto dal Giornale rimessomi il=10=detto che sei
tornato costà, ti hò spedito oggi la presente Lettera.

 
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