dal Taccuino 2009.19 5-5

Edda Pratesi (Suor Maria Corinna) da Mario Pratesi

1



                      20 novembre 18

                Alla mia nipote Suor Maria Pratesi (Edda)

     Cara Edda, oltre il dolore della morte di tuo fratello,
tu hai anche questo di non avere nella vedova,1 di lui
una consolatrice, ma una donna, a quel che mi dici, che
non puoi certamente stimare nè amare. Non potevi far-
mene un ritratto più orrido, che conferma, con meno par-
ticolari, quanto me n’aveva già detto tuo padre. Se non
chè io diffido della parola non convalidata dalla mia pro-
pria esperienza; nè sapevo come giudicare colei che, nelle
due sole volte che la vidi qui in casa mia, m’appariva
sì umile, amorevole, e sottomessa. Pensai che in quel con-
tegno vi poteva esser dell’impostura; non mi piacque
ma dubitai che ella fosse quale m’era stata dipinta. È si
difficile sapere la verità, e vedere nel fondo dei cuori!
Ora tutte le accuse vanno a lei; ma è pur da compian-
gere il povero Guido che potè cedere la sua vita a tal
donna! Ella mi chiamava “zio, caro zio!” Che Dio mi
liberi da siffatte nipoti! Prima di ricever la tua,
ebbi da essa l’annunzio di morte. Io risposi non alla
nipote (non ne voglio sapere) ma alla “pregiatissima si-
gnora” e dandole del Lei: speriamo che non si faccia
più viva con me. Addio: consolati; nella sincerità della
tua virtù e della tua fede, trova la forza di combattere,
di vincere, e anche di gioire come solo possono i buoni

__________

1.Teresita Camozzi (1880-19?).

 
Image of Page 1