Niccolò Tommaseo a Mario Pratesi

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[mano ignota, probabilmente di Caterina Tommaseo]


P[regiato]. S[ignor]. P[ratesi].

     Nelle Memorie del Suo amico Tri-
stano
sentesi di quella poesia che viene dal-
l'osservare cogli occhi proprii le esterne cose.
Le cose dell'anima pare a me che non
siano osservate, ma ridetto di quel che ne' li-
bri e ne' giornali si legge. E perchè pren-
de Ella sempre a ritrarre preti ridicoli, come
se non ce ne fosse tra' laici di ridicoli e
peggio? Lo scherno non ammaestra,
il disprezzo non ispira valore: un raggio
di bene rischiara lunghe miglia di bu-
io. Scriva, come fa, sempre schietto;
si riguardi da qualche locuzione che
dal popolo non avrà intesa, credo: come
l'insieme che troppo fedelmente traduce
ensemble; e dove il tutto, l'intero sa-
rebbe più italiano, con altri modi anco-
ra più alla mano, secondo che tocca.
Ella dice ci si rimette in cammino,


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ch'è il francese on se; e ancor i To-
scani lo dicono per evitare due si;
ma non solo io non ne rammento esem-
pi negli scrittori; credo che non lo di-
ca quella parte di popolo che meglio
conserva le antiche tradizioni. E,
lo dicess'anco, fa equivoco: ci si remet-
te in cammino, alla prima par che
significhi rimettesi a noi. Si può
saltare altrimenti. Scusi le pedan-
terie del Suo
                         dev.
7. feb.72

                         Tommaseo


[busta]

Villa Herzen
V. Bologese al Pino

       Preg. Sig.
       Mario Pratesi
             Firenze

 
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