Belluno domenica sera

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Belluno, domenica sera

     Io l’accarezzo, io l’abbraccio col
mio pensiero in un sentimento acuto di de-
vozione e di tenerezza. Come sarebbe dolce
un tal sentimento se non fosse l’illu-
sione solitaria d’un solitario. Ella non
vi contribuisce, e il suo gelo fa abortire
quel sentimento ogni volta che spunta.
E… appartiene a Augusto1: ma Volpina
appartiene a me solo…ma Volpina non
esiste; è un fantasma che mi dà solo
dei vani ardori febbrili, accrescendo in
me il senso così penoso del vuoto. Volpina
non è reale se non quando si reintegra
con E…, e avvenuta una tale reinte-
grazione, E… non è per me che una
fredda amica, e freddo amico sono io
pure per lei. Ma che cosa pretendo io
di più nella mia venerabile età? Anche
questa è una seccatura: avere una fede
di nascita di data non certo recente
e sentirsi come se in noi la gioventù
fosse sbocciata stamane!...

     Addio, V a cui non posso fare a
meno di voler bene, sebbene spesso de-
sidero[?] di non mostrarglielo[?], e di dimenti-
carla.

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1. Augusto Coletti, mercante. Sposò Elena Mocenigo nel 1895.

 
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